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Ossi

Sassarese

Comune di Ossi
(provincia di Sassari)
Altitudine: m 335 Superficie: kmq 30,11 Abitanti: 5.902  

Il paese adagiato ai margini dì un altopiano calcareo

Grosso paese la cui popolazione da decenni va costantemente aumen­tando, Ossi, come i vicini Tissi, Muros e Cargeghe, si affaccia sulla profonda valle del Rio Mascari che lo divide da Sassari.
L'abitato conserva una bella chiesa cinquecentesca, quella di Santa Vittoria, la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, quella di Santa Croce e il Palazzetto Baronale che dovette essere residen­za del feudatario locale.
Di qualche rilievo la chiesa romanica di Sant'An­tonio in Briai che sorge a qual­che chilometro dal paese lungo la strada per Banari; una serie di opere di restauro ne ha impedito il com­pleto degrado.
In tutto il territorio sono numerose, e fra le più importanti che siano ri­maste, le testimonianze d'insedia­menti prenuragici e nuragici.
Alla periferia del paese è solo parzial­mente visibile il Nuraghe Sa Mandra 'e Sa Giua, di struttura complessa, del quale attualmente affiora solo la torre principale; intorno vi sono i re­sti di un villaggio con capanne cir­colari e altre costituite da più vani contigui che si affacciano su un cor­tile. Nelle immediate vicinanze del­l'abitato vi è la Necropoli di Noeddale, che gli archeologi fanno risa­lire al tardo periodo neolitico (III millennio a.C.).
Comprende cinque tombe, la più nota delle quali è quel­la detta Tomba della Casa, costituita da undici vani; una delle celle, a pianta rettangolare, ha il soffitto a doppio spiovente con finte travi di sostegno scolpite nella roccia.
Non lontana dalla ne­cropoli è la Domus de janas di Littos Longos, notevole per il lungo corri­doio e per gli ele­menti decorativi che vi appaiono.
La sepoltura com­prende un'anticel­la e cinque am­bienti.
Posta fra il Monte Mannu e il Monte Mamas, la Necropoli di Mesu 'e Montes è un vasto complesso fune­rario comprendente 18 tombe risa­lenti al III millennio a.C., quindi a un'età compresa tra la fine del Neoli­tico recente e la fase iniziale dell'E­neolitico. E’ di speciale interesse per le ricche decorazioni di alcune tom­be, in particolare della tomba II, nella quale sembrano essere raccolti tutti gli elementi architettonici ed ornamentali dell'arte delle domus de janas: motivi riproducenti le corna del toro e altri a clessidra, lesene, pilastri, spirali, bassorilievi.
A qual­che chilometro dal paese, non lonta­na dalla strada per Banari, vi è un'al­tra necropoli, quella di S'Adde 'e Asile, composta da 11 domus de ja­nas fra le quali sono di particolare ri­lievo la Tomba delle Clessidre (che, preceduta da un lungo corridoio, ha le pareti decorate col motivo a doppi triangoli) e soprattutto la Tomba Maggiore, che si distingue per il no­tevole sviluppo e per la complessità della pianta: comprende infatti 21 ambienti riccamente decorati.
La grande sepoltura ha soffitti che imi­tano il tetto a doppio spiovente del­le capanne, banconi, vani sopraele­vati, nicchie, pilastri e finestrelle;
fra le decorazioni appaiono numero­se immagini taurine e false porte. Il monumento, che subì ristrutturazio­ni e ampliamenti, risale alla metà del III millennio.



 
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