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Bortigiadas

Gallura

Comune di Bortigiadas

(provincia Gallura Olbia-Tempio)

Altitudine: m 479 Superfìcie: kmq 76,76 Abitanti: 937

Le domus dejanas di Tisiennari

II paesino è posto lungo il versante meridionale di un ispido colle, il Cuccuru Santu (ma qui veniva chia­mato il Monte Incatenato per il fitto intrecciarsi dei muretti a secco che ne segnano i fianchi), il cui declivio è abbastanza ripido perché le case vi siano dovute sorgere lungo strade disposte in una successione di gradi­ni. Davanti, di là da una vallata per­corsa da due affluenti del Coghinas, il Rio Puddina e il Rio Badu Mesina, si leva la grigia massa rocciosa del Limbara. I bei luoghi, il clima sano, l'acqua abbondante e buona, non so­no bastati a mettere Bortigiadas al riparo dal processo di graduale spo­polamento che in Sardegna ha colpi­to innumerevoli piccoli centri: nel 1962 aveva 1800 abitanti, il doppio di quanti oggi gliene restino. In un passato neppure molto lontano gli abitanti erano prevalentemente agricoltori: avevano qualche fama, in particolare, le ciliegie che qui si producevano; oggi le coltivazioni hanno lasciato il posto ai pascoli.
Il territorio conserva tracce diffuse di insediamenti umani d'età nuragica e prenuragica. Un esempio signi­ficativo è costituito dalle domus de janas di Tisiennari, fra le poche tombe decorate trovate in Gallura. La sepoltura, scavata in una parete di roccia calcarea, è composta da quattro ambienti. In una cella una delle pareti ha una falsa porta con la cornice scolpita, sormontata da un duplice motivo di corna taurine. Sul­la parete opposta, ordinate su tre fi­le, appaiono una quarantina d'inci­sioni alcune delle quali richiamano la forma delle corna, altre la clessi­dra o l'immagine di un idolo o sono di natura puramente geometrica. Nel territorio del paese restano anche testimonianze di insediamenti d'età nuragica. Più tardi i romani vi fecero passare una strada: ne restano gli avanzi di un ponte, detto "della Scaffa". In età giudicale Bortigiadas fu il centro più importante della curatoria di Gemini, nel Giudicato di Gallura. Fu in quel periodo che il borgo ebbe il nome che ancora por­ta, dovuto al fatto che aveva i tetti coperti di sughero (bortigula nella parlata locale). La vasta area intomo al paese (il territorio di Bortigiadas si spinge fino alla riva del lago arti­ficiale di Casteldoria) ha luoghi di grande suggestione: vi sono cime di forma singolare (II Frate e La Suora), bei boschi, corsi d'acqua.
Nel paese esiste un Museo mineralogi­co, nel quale sono custodite una colle­zione di oltre settecento minerali pro­venienti da ogni parte del mondo e una interessante raccolta di fotografie sulla lavorazione del carbone.


 
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