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Calangianus

Gallura

Comune di Calangianus

(provincia Gallura Olbia-Tempio)

Altitudine: m: 500 Superficie: kmq 126,35 Abitanti: 4.770

Il complesso nuragico di Monti di Deu

Centro votato tradizionalmente alla lavorazione del sughero che gli assi­cura un solido benessere (in anni re­centi vi si registrò un reddito indivi­duale medio fra i più alti della Sarde­gna), Calangianus si distende in una conca lievemente digradante verso ovest e protetta da alte rocce granitiche sugli altri tre lati.
L'abitato, nel suo nucleo storico, ha strade strette e tortuose pavimentate di la­stre di granito, case la cui facciata è ingentilita da balconi di ferro battu­to, una piazza che ha al centro il monumento ai caduti.
Di granito è la facciata della chiesa parrocchiale di Santa Giusta che, costruita nel Tre­cento, subì successivamente diversi rifacimenti.
All'interno vi si conserva un quadro dell'Assunzione di Maria, del pittore sardo Andrea Lusso, vis­suto nel Cinquecento.
Fra le altre chiese del paese, di qualche rilievo quella seicentesca di Sant'Anna.
Ca­langianus conobbe le vicende degli altri centri di questa parte della Sar­degna: il dominio dei Giudici di Gallura. quello degli Arborea, infine la dominazione spagnola.
Fu alla metà dell'Ottocento che due imprenditori locali impiantarono uno stabilimen­to dove il sughero non subiva sol­tanto la prima lavorazione, come era avvenuto fino a quel momento, ma l'intero ciclo della lavorazione che r»e faceva un prodotto finito. Ne derivarono mutamenti rilevanti così sul piano economico come su quello so­ciale.
Di sughero, del resto, Calangianus ebbe abbondanza poiché nel suo ter­ritorio vi erano vastissime sughere­te. delle quali resta ancora una parte considerevole.
Il territorio ha luoghi di singolare bellezza: valli ricche di boschi e di corsi d'acqua, alte cime rocciose che in molti casi superano largamente i mille metri d'altezza (giunge a 1.108 metri l'altipiano di Li Concili), rocce scolpite dal vento e dall'acqua in forme bizzarre. Ne mancano i documenti di antichissimi insediamenti umani.
A pochi chilo­metri dal paese si trova il vasto com­plesso nuragico di Monti di Deu, costituito da nuraghi, fortificazioni. una fonte e una tomba di giganti: i resti di un articolato insediamento, ben definito nei suoi aspetti civile, militare, funerario.
In particolare il Nuraghe Agnu, posto a ridosso di uno stazzo, è un nuraghe a corridoio dalla pianta a ferro di cavallo orien-tata a est. La Fonte di Li Paladini ha la vena d'acqua ancora attiva e la sua colletta ha una grande pietra di soglia incisa da una canaletta per la quale scorre l'acqua.
La lavorazione del sughero, oggi non più puramente artigianale, ma evoluta attività industriale, a partire dal 1978 viene celebrata ogni due anni con la Biennale del Sughero, che si svolge la terza settimana di settembre.
La mostra che è al centro della manifestazione non raccoglie soltanto i manufatti tradizionali, ma illustra il ciclo completo della lavo­razione del sughero.
Vi partecipano infatti tutti gli operatori del settore (non pochi gli stranieri): produttori, fabbricanti, artigiani, costruttori di macchine destinate ai sugherifici; nella sola Calangianus vi sono cin­que officine specializzate nella co­struzione di tali macchine.

 
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