Berchidda
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Altitudine:
m 290 Superficie: kmq 201,88 Abitanti: 3.292
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Un'immagine dell'abitato dal belvedere |
Posto alle pendici meridionali
del Monte Limbara, al limite dalla pianura verso la quale digrada, il paese si
affaccia su una vasta distesa ondulata, percorsa dal Rio Mannu e dai suoi
affluenti, che a sud-est si spinge fino alle estreme propaggini dei Monti di
Ala. Poco lontano, a ovest, il cono del Monte Acuto dalla cui vetta i ruderi
del castello che appartenne ad Adelasia di Torres si levano sul ramo
orientale del Coghinas. Tutt'intorno le grandi estensioni di pascoli e i bei
vigneti ai quali Berchidda deve in larga misura il suo sicuro benessere. Qui
le attività tradizionali, che in molti altri luoghi vengono per gradi
abbandonate, si sono andate evolvendo verso forme più aggiornate e
produttive. Gli allevatori di bestiame si affidano, piuttosto che all'aumento
del numero dei capi, al miglioramento genetico delle razze, ottenuto con
sapienti incroci, e a tecniche di allevamento più razionali di quelle del
passato: ne derivano risultati altamente apprezzabili sotto il profilo
economico. Ne fa testimonianza la Mostra Mercato presso la quale ogni anno,
nel mese di maggio, si svolge una interessante rassegna del bestiame ovino
alla quale partecipa un gran numero di allevatori e d'imprenditori di
diverse parti della Sardegna. E i vigneti sono quelli che producono, fra
l'altro, un Vermentino fra i più apprezzati dell'isola, lavorato con tecniche
evolute nella locale cantina. Il benessere che ne deriva si
riflette sull'aspetto generale dell'abitato che rivela una cura attenta: case
dagli intonaci nitidi, In tutta quest'area si
conservano le tracce di un passato lunghissimo, poiché questi luoghi
conobbero insediamenti umani già in età prenu-ragica e nuragica. Furono
eretti in età prenuragica i Dolmen di Abialzos che sorgono presso le chiesette
campestri di Santa Caterina e di Sant'Andrea. Presso la prima vi è un dolmen
semplice, con lastra pentagonale; in prossimità della seconda chiesetta vi
è invece una più vasta area archeologica composta da un dolmen, da menhir e
da tafani. Alle pendici del Monte Acuto, in una zona ricca di sorgenti, si
trova un dolmen, il più grande
di tutta quest'area, nel quale le lastre di pietra poggiano direttamente
sulle rocce. Nelle vicinanze della chiesetta diroccata di San Salvatore di
Nulvara, infine, vi è una serie di domus de janas, una delle quali ha un
corridoio a struttura dolmenica. Queste antichissime sepolture sono in un
terreno privato e il proprietario le utilizza come deposito, ma sono
visitabili. Anche il paese offre motivi di interesse. Al sommo dell'abitato
è stato inaugurato lo scorso anno, benché fosse sorto già da alcuni anni, il
Museo del vino, allestito in un edificio dall'architettura modernissima ed
esemplarmente lineare. Vi è custodita una ricca collezione di prodotti
vinicoli di tutta la Sardegna, oltre a un gran numero di strumenti antichi e
moderni che testimoniano dell'evoluzione delle tecniche di vinificazione. È
in questo bell'edificio, o più spesso nella piazza principale del paese, che
ogni anno, nel periodo di Ferragosto, si svolge una straordinaria rassegna
di musica jazz, cui è stato dato il nome di "Time in jazz". A promuovere questo festival
internazionale, giunto nel 1999 alla sua dodicesima edizione, e a volere che
ne fosse sede Berchidda, è stato Paolo Fresu, trombettista di fama
internazionale, che ha voluto portare nel suo paese natale una
manifestazione musicale di alto livello. Il prestigio di Paolo Fresu assicura
a "Time in jazz" la presenza dei musicisti più noti d'ogni parte
del mondo. Negli ultimi anni ai concerti serali in piazza si sono aggiunte altre
iniziative: mostre, dibattiti, presentazioni di libri e vivaci incontri
mattutini nelle chiese campestri. Un'immagine della
rassegna "Time in jazz” |