Ittireddu

 

 

 

 

 

 

Altitudine: m 313 Superficie: kmq 23,86 Abitanti: 583

 

 

Una sala del Museo archeologico ed etnografico

 

 

II paesino si distende verso la piana dai piedi di un'altura rocciosa di ori­gine vulcanica, il Monte Ruju; di ori­gine vulcanica, del resto, sono tutti i rilievi della zona, nella quale l'e­strazione della pietra pomice è sem­pre stata un'attività largamente dif­fusa.

L'abitato, per altri versi di non grande rilievo, ha però al centro la piccola Chiesa di Santa Croce di grande pregio ar­chitettonico: a navata unica,con tre absidi, fu costruita in tre fasi successi­ve a partire dal VI-VII secolo dell'era cristia­na.

Alla struttu­ra originaria, dalla pianta a croce greca e con una sola abside, furono dapprima aggiunte altre due absidi.

In seguito, nel XII secolo, la chiesetta subì una modifica radicale con l'allungamento della navata.

Della stessa epoca, e d'impronta romani­ca, la facciata in blocchi di calcare chiaro con inserti di basalto scuro disposti senz'ordine.

La bicromia si fa regolare nell'arco a sesto acuto del portale.

Nelle immediate vici­nanze dell'abitato è il Nuraghe Funtana che fu forse eretto a presidio delle naturali vie di penetrazione verso l'interno.

Il territorio conserva tracce che do­cumentano una presenza fenicio-pu­nica probabilmente sporadica e di natura commerciale. Ebbe invece ca­rattere stabile la presenza romana: nei pressi del paese i romani hanno scavato nella trachite alcune cister­ne per conservarvi o per lavorarvi derrate alimentari.

Sono più lontani dal paese, al confine col territorio di Mores, i resti di un ponte romano, il Pont'Ezzu, costruito sul corso del Rio Mannu di Ozieri.

Delle tre ar­cate originarie, in tufo bianco e ba­salto, ne restano due, di ampiezza diversa.

Di grande interesse è il Mu­seo archeologico ed etnografico, accanto al Municipio, in una delle cui sezioni sono ordinati con esem­plare rigore scientifico e didattico i reperti che testimoniano del succedersi degli insediamenti umani nel territorio, dalla preistoria all'età me­dioevale.

Di valore non minore è la sezione etnografica, nella quale con altrettanto scrupolo sono documen­tati i diversi aspetti della cultura lo­cale tradizionale.