Nulvi
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Altitudine: m 478 Superficie: kmq
67,78 Abitanti: 3.018 |
Panoramica
dell'abitato |
II paese, posto alle
pendici del Monte San Lorenzo, ha intorno lente colline che un tempo,
intensamente coltivate, produssero grandi quantità di grano. L'abitato conserva le
testimonianze, spesso di grande decoro architettonico, di un passato che
dovette conoscere giorni floridi: bene ordinato il complessivo
impianto urbanistico, un bel palazzotto con due torri ai lati la sede comunale,
non poche le dimore signorili, numerose, benché in più d'un caso in stato di
degrado, le belle chiese. Di notevole rilievo la
settecentesca chiesa parrocchiale intitolata alla Vergine Assunta, che ha
arredi pregevoli e custodisce opere di valore, fra le quali un pulpito e un
coro del Seicento. Nella sacrestia si conservano
alcuni dipinti, un altare ligneo intagliato e un fonte battesimale in pietra
e legno che risale probabilmente al Trecento. Accanto alla chiesa
parrocchiale vi è quella del Rosario, restaurata e restituita al culto negli
anni scorsi dopo un lungo periodo di abbandono, che ha un bell'altare ligneo
del Seicento. Merita attenzione anche
la Chiesa di Santa Teda, attigua al vecchio convento dei Cappuccini; vi si
trova una pala d'altare raffigurante il Martirio di Santa Tecla, dipinta nei
primi anni del Seicento dal fiorentino Baccio Gorini. È semplice e severo
l'Oratorio di San Filippo Neri, costruito nel 1645, nel quale dalla metà del
Settecento vengono custoditi i tre grandi Candelieri che ogni anno il 14
agosto, in occasione della Festa dell'Assunta, vengono portati in
processione in omaggio a una tradizione che alcuni studiosi ritengono più
antica di quelle analoghe di Sassari e di Ploaghe. I Candelieri, dalla
struttura a tabernacolo, riflettono l'antica struttura sociale del paese;
sono infatti l'espressione dei "gremì", cioè delle corporazioni di
mestiere, degli agricoltori, dei pastori e degli artigiani. Il 14 agosto, adornati di
nastri e bandierine, vengono portati dall'Oratorio di San Filippo Neri alla
chiesa parrocchiale dell'Assunta, non senza fatica, poiché la strada è in
salita e ciascun candeliere pesa circa sei quintali. Il capo obriere, a cavallo,
guida la processione, nella quale al gremio degli agricoltori spetta
stabilmente il primo posto, mentre al secondo e al terzo posto si alternano,
di anno in anno, pastori e artigiani. Il rito richiama ogni
anno una gran folla. Altamente suggestivi
anche i riti della Settimana Santa, che seguono un'antica tradizione e hanno
il momento più significativo
nella Deposizione (S'Iscravamentu) del
Venerdì santo. Il territorio conserva
numerosissimi monumenti soprattutto di età nuragica. Di particolare rilievo il
Nuraghe Alvu, posto sul sommo di un colle a qualche chilometro dal paese,
presso la strada per Tergu. Costituito da una torre principale circondata da
quattro torri laterali, ha la particolarità d'essere costruito in blocchi di
tufo. Molto recente la scoperta, a pochi chilometri dal paese, lungo la
strada per Tempio, del Nuraghe Irru, a pianta complessa, e del villaggio
attiguo, rimasti interrati fino a pochi anni fa. Nelle vicinanze sono
stati trovati i resti d'un tempio a pozzo di età nuragica. |