Nule
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Altitudine: m 650 Superficie: kmq
51,80 Abitanti: 1.630 |
L'insolito
campanile a canna cilindrica della parrocchiale di Santa Maria
Bambina |
Posto, come Benetutti,
sul versante orientale della valle del Tirso, Nule si affaccia sulla piana
dal margine dell'altipiano fitto di rocce e di boschi sul quale si distende.
Paese di antica
tradizione pastorale, ha un territorio che, sebbene non molto vasto, si
spinge fino al confine della provincia di Nuoro. L'abitato mostra i segni di
origini lontane e di una lunga storia: vecchie strade, case di solida
struttura che hanno resistito al tempo, chiese erette da secoli: nel
Seicento la Chiesa di Santa Croce, nel Cinque cento quella dell'Assunta che
in passato fu sede della parrocchia. Era stata invece
costruita nel Duecento la chiesetta romanica di San Paolo, demolita da più di
cent'anni; il luogo nel quale sorgeva, un colle che ospitava il vecchio
cimitero ora sconsacrato, è stato trasformato in giardino pubblico (non vi
mancano le panchine ne una terrazza dalla quale si vede buona parte del
Goceano). Di qualche interesse la
chiesa parrocchiale di Santa Maria Bambina, sulla quale si leva un singolare
campanile a sezione circolare. Il territorio conobbe la
presenza dell'uomo in età antichissime. In una località chiamata Iscalas
è stato trovato un ripostiglio contenente ventun asce di bronzo a margine
rialzato risalenti all'Età del Bronzo antico e medio. Di grande interesse il
Nuraghe Voes, posto a pochi chilometri dal paese, a breve distanza
dalla strada per Bitti. Come la "Reggia nuragica"
di Santu Antine, presso Torralba, ha forma triangolare; i lati sono
rappresentati da un imponente bastione alto 9 metri che racchiude la torre
centrale e un cortile interno. Notevoli i grandi
corridoi laterali sovrapposti, testimonianza di raffinati criteri
architettonici, che su entrambi i piani collegano tre celle appartenenti
alle torri, ora crollate, poste ai vertici del triangolo. A Nule, dove è rimasta
viva ed ha apprezzabile rilievo economico la tradizione artigiana della
tessitura (hanno giusta fama, per il disegno e i colori, i tappeti e
gli arazzi tessuti sui molti telai verticali ancora attivi nel paese), si
svolge ogni anno, fra la seconda metà d'agosto e i primi di settembre, la
Mostra del Tappeto. Sono almeno una decina le
tessitrici che vi espongono le loro opere. Nel corso della mostra si
svolgono conferenze e dibattiti sulla salvaguardia e la valorizzazione di questa
tradizione artigiana. |