Martis
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Altitudine: m 300 Superficie: kmq
22,94 Abitanti: 663 |
La foresta pietrificata dì Carrucana |
II
paese è adagiato su un tavolato, fra colline che un tempo
furono intensamente coltivate. L'abitato,
in contrasto con i dati demografici ed economici che denunciano un graduale
declino (il numero degli abitanti si è dimezzato negli ultimi quarant'anni;
la disoccupazione raggiunge livelli molto alti), conserva i segni di tempi
più floridi: qualche bel palazzotto signorile, strade ordinate, una fontana
aggraziata, diverse chiese, alcune delle quali in stato di grave degrado, non
prive di pregi architettonici. Di
notevole rilievo la chiesa romanica di San Pantaleo, costruita nel Trecento
sul ciglio d'una scarpata alta sulla valle sottostante e sottoposta nei
secoli successivi a parziali rifacimenti. Nella
facciata di bianca pietra calcarea la ghiera bicroma, a cunei alternati di
calcare e di trachite rossa incorniciava un rosone andato perduto in anni
recenti. L'interno,
a tre navate, è oggi inaccessibile per il crollo della volta. L'opera di
maggior pregio che si trovasse nella chiesa ora semidiroccata, un San
Pantaleo che guarisce un paralitico alla presenza dell'imperatore Diocleziano,
dipinto nel 1595 dal pittore sardo Andrea Lusso, è ora custodita nella chiesa
parrocchiale di San Giuseppe, dove si trova anche un bei pulpito ligneo. Di interesse non ordinario, a breve distanza dal paese, è la Foresta pietrificata di Carrucana, formatasi, come quelle esistenti nei territori vicini, circa 15 milioni d'anni fa, quando le foreste cresciute, in una fase di emersione del territorio dell'isola, su terreni ricchi di silicio, in seguito a fenomeni sismici furono sommerse dal grande lago che allora occupava buona parte dell'Anglona. Gli agenti mineralizzanti dei quali l'acqua era ricca poterono cosi compiere, nel corso dei millenni, la loro opera di fossilizzazione. Nei dintorni di Martis resta, benché inattivo già da molti decenni, un mulino ad acqua, un tempo azionato da una cascata formata dal Rio Triulintas. |