Mara

 

 

 

 

 

 

Altitudine: m 257 Superficie: kmq 18,88 Abitanti: 858

 

 

Il Santuario dì Nostra Signora di Bonuighinu

 

Posto, con Padria e Pozzomaggiore, al margine sud-orientale del Meilogu, Mara si distende fra lente colline un tempo coperte da campi di grano, in una zona percorsa da numerosi pic­coli corsi d'acqua e ricca di sorgenti; fu proprio per l'abbondanza dell'ac­qua, che in più punti intrideva il ter­reno, che il paese prese in passato il nome di Radule, o Pauli, che significa palude.

L'abitato è costituito da quattro nuclei distinti, che le nuove costruzioni vanno ora unificando.

È di qualche rilievo la chiesa parroc­chiale intitolata a San Giovanni Bat­tista: costruita nel Cinquecento, subì due secoli più tardi un parziale rifaci­mento che modificò radicalmente la facciata.

Per lungo tempo l'economia del paese si affidò fondamentalmen­te alla coltivazione del grano, che qui veniva prodotto in quantità rilevanti.

Trasse beneficio anche dalle cave di caolino, largamente utilizza­to dalle industrie della ceramica; at­tualmente, però, le cave sono quasi completamente abbandonate.

Il territorio, non molto vasto (poco più di 1800 ettari), proprio per l'ab­bondanza d'acqua e per la natura cal­carea del suolo che favoriva il for­marsi di grotte, conobbe insedia­menti umani fra i più antichi dei qua­li in Sardegna siano rimaste testimo­nianze.

In una grotta detta Sa 'Ucca 'e Su Tintirriolu (la Bocca del Pipistrello), qualche chilometro a nord-ovest del paese, negli ultimi tre decenni sono stati trovati, oltre a re­sti umani ed animali, materiali di grande importanza (ceramiche levi­gate e lucidate e finemente decorate, utensili in osso, idoli femminili, ma­teriali litici di varia natura), che han­no consentito di individuare una par­ticolare cultura preistorica, detta la "Cultura di Bonuighinu", sviluppatasi nell'età neolitica media (fra i 4000 e i 3500 anni a.C.).

Materiali risalenti a un'epoca ancora anteriore (età neolitica antica) sono stati trovati in un'altra grotta, detta di Filiestru, che si apre accanto alla prima e come la prima è di notevole interes­se anche dal punto di vista speleologico.

Poco lontano si trova una terza grotta, Sa 'Deca 'e Su Trumbone, profonda 25 metri, che è stata esplorata soltanto per i primi 400 metri.

In età medioevale tutta la zona fu soggetta al dominio dei Doria, che nel Trecento costruirono a Bonuighi­nu, a pochi chilometri da Mara, un castello che in seguito fu abbattuto dagli aragonesi e del quale restano soltanto poche rovine.

A breve di­stanza, sui ruderi di una chiesa pree­sistente che forse dipendeva dal ca­stello, nel tardo Settecento fu co­struito il Santuario di Nostra Signora di Bonuighinu, uno dei pochissi­mi esempi di architettura rococò esi­stenti in Sardegna.

Nella facciata a tre ordini, di forte effetto scenografi­co, la raffinata lavorazione della pie­tra sembra prendere a modello t'inta­glio artigianale del legno.

Il santua­rio è al centro della festa principale di Mara, che si svolge la terza dome­nica di settembre.