Laèrru

 

 

 

 

 

 

Altitudine: m 177 Superficie: kmq 19,95 Abitanti: 1.062

 

 

Un tronco fossile delta foresta pietrificata

 

 

II paese è posto in lieve declivio su una collinetta creata da una grande frana staccatasi in età remota dall'e­stremo margine meridionale dell'alti­piano di Tanca Manna.

L'abitato si allunga ai lati della strada che colle­ga Sassari con Perfugas; è di qualche rilievo la chiesa parrocchiale di San­ta Margherita, di linee settecente­sche, ma che ha all'interno due cappelle gotico-aragonesi.

Il territorio non vasto (poco meno di 2000 etta­ri) è ricco di pietra calcarea che per le sue caratteristiche potè essere fa­cilmente lavorata dagli antichissimi abitatori di questi luoghi, che ne trassero i loro primi utensili e poi il materiale col quale costruire le loro abitazioni.

Probabilmente anche per questo quest'area accolse insedia­menti umani già in età lontanissime.

Di grande interesse è il Monte Ultana (in realtà un'altura che non supera i 250 metri) dove restano domus de janas scavate nei profondi solchi che segnano la roccia, una tomba di giganti e un tempio nuragico.

In quella stessa zona i romani istituirono un presidio militare a protezione della strada Juliola.

Alle pendici dell'altipiano si apre la Grotta di Su Coloru che penetra profon­damente nel fianco del monte.

Non mancano i nuraghi, alcuni dei quali (in particolare il Nuraghe Columbras) di notevole interesse.

Il territorio di Laerru abbraccia una parte rilevante della Foresta pietrifi­cata che si estende in una vasta area compresa fra i comuni di Laerru, Per­fugas e Martis.

Sulla sommità di una collina presso il Monte Ultana si tro­vano quattro tronchi fossilizzati, il cui diametro raggiunge i 70 centimetri. Resti della Foresta pietrificata si trovano anche lungo il Rio Altana, in località Iscia, da dove la Sovrin­tendenza archeologica li fece trasportare a Laerru.

In questo paese vi sono ancora alcuni artigiani che la­vorano la radica sarda per farne pipe di grande pregio che vengono espor­tate anche all'estero.

Gli artigia­ni eseguono tutte le fasi della lavo­razione, dal taglio della radica alla sua stagionatura (che dura un paio d'anni), alla bollitura, fino all'ultima rifinitura delle pipe.