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CINQUE STRADE CHE PARTONO DAL MARE
Chi arriva in Sardegna, o comunque vuol conoscere l’isola nei suoi tanti aspetti, può farlo in diversi modi a seconda del tempo disponibile, degli interessi personali, degli itinerari che gli vengono proposti. Può andare alla ventura, fermandosi ad ammirare i monumenti ed i paesaggi che di volta in volta colpiscono maggiormente l'attenzione o la fantasia oppure, attraverso sentieri antichi, andare alla ricerca di spazi ancora poco conosciuti o, ancora, affidarsi alle tante pubblicazioni che illustrano tutto ciò che l'isola ha da offrire.
Qualunque sarà la scelta, non correrà mai il rischio di rimanere deluso. Ma per chi volesse approfondire soprattutto l'evoluzione storica della Sardegna, e in particolare della provincia di Sassari, attraverso i suoi monumenti più significativi, la proposta è quella di seguire come filo conduttore cinque importanti strade, cinque tracciati che, partendo dal mare, percorrono tutta la provincia. Sono cinque strade che seguono con buona approssimazione antiche vie romane le quali, a loro volta, ricalcavano percorsi ancora più antichi. Parte di queste strade fanno parte di quella fitta viabilità che è attestata da fonti letterarie: l'Itinerario Antoniniano, redatto probabilmente intorno al 200 d. C. sotto l'imperatore romano M. Arelio Antonino, meglio conosciuto come Caracalla.
PORTO TORRES -
Alcuni tratti sono documentati anche da resti di massicciate e di ponti mentre le iscrizioni sulle pietre miliari, in certi punti rinvenute numerose, hanno spesso contribuito all'identificazione dei luoghi.
La prima delle cinque strade, probabilmente la più antica, risale al I secolo a.C. e collegava Turris Lybissonis (Porto Torres) a Kalaris (Cagliari) seguendo un tracciato molto simile a quello dell'odierna strada statale 131. Da un'epigrafe su una pietra miliare ritrovata nei pressi di Bonnannaro si conosce la denominazione della strada: a Turre usque Karalis.
Da Porto Torres la strada giungeva sotto Scala di Giocca e la valle del Mascari vicino a Sassari, per poi proseguire verso Florinas, Bonnanaro, Torralba e Bonorva. Qui la strada si divideva in due tronconi, dei quali uno proseguiva per Cagliari e l'altro si dirigeva verso Olbia.
La seconda strada, partendo ancora da Porto Torres, scavalcava il rio Mannu dirigendosi verso la Nurra, un tempo ricca di boschi, miniere e saline, per poi proseguire verso Porto Conte, lo stagno di Calik, Alghero, Bosa e, con un tracciato che spesso seguiva la costa, raggiungeva Cagliari.
Alghero (Fertilia) Ponte romano del Calik
La terza strada proposta è il tronco che univa Olbia con Bonorva, proseguendo poi per Cagliari.
Sulle pietre miliari ritrovate numerose lungo il suo percorso risulta la sua denominazione: a Karalibus Olbiae. Il tracciato, la cui importanza è attestata da iscrizioni sui miliari che ricordano diversi restauri operati sulla massicciata nel corso degli anni, toccava, oltre Olbia, Monti, Berchidda, Telti, Oschiri, Ozieri e, superando il rio Mannu col ponte Ezzu, proseguiva per Mores, Monte Cujaru e Bonorva.
La quarta strada prende avvio da Castelsardo, per poi proseguire verso Valledoria, S. Maria Coghinas, Perfugas, Tempio, Telti e Olbia.
Un quinto percorso ha inizio dall'antica Tabula la cui identificazione è però incerta. Potrebbe trattarsi di S. Teresa di Gallura presso la quale, forse a Capo Testa, pare fosse un importante porto. La strada, A Portu Tibulas per compendium Ulbia toccava Porto Pozzo, Arzachena e Olbia.
Questi cinque percorsi, con alcune diramazioni, permettono di attraversare la provincia di Sassari con le sue regioni storiche della Nurra, del Sassarese, dell’Anglona, del Monteacuto, del Meilogu, del Goceano e della Gallura, snodandosi lungo 500 secoli di storia.