Isola di Sardegna

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Da Padru ad Arzachena

I luoghi


Distanza complessiva da percorrere
circa 115 Km
Tempo medio di percorrenza
circa 3 ore
Tempi di sosta e visita
circa 4 ore
Durata complessiva dell'itinerario
circa 9  ore



1. Loiri - Porto San Paolo:Costa Dorata e Punta Don Diego.
2. Olbia:Capo Ceraso e Monte Mandriolo.
3. Olbia:Foce del Padrogiano.
4. Golfo Aranci:Cala Sassari.
5. Golfo Aranci:Cala Moresca e Capo Figari.
6. Golfo Aranci - Olbia: Spiaggia di Marinella
7. Olbia: Monte Cugnana.
8. Arzachena:Roccia del Fungo.



1. Loiri - Porto San Paolo: Costa Dorata e Punta Don Diego.

Si parte da Padru lungo la strada provinciale per la frazione di Biasi, e di qui si prosegue per Ovilo, Santa Giusta e Vaccileddi, dove ci si immette nell'Orientale Sarda (statale 125) in direzione di Olbia. Inizia qui il bel tratto di costa compreso nel territorio comunale di Loiri - Porto San Paolo e interamente affacciato sulla grande massa calcarea dell'Isola Tavolara, bianca e riverberante come ghiaccio nelle giornate più terse di maestrale.

Con la sua candida mole calcarea l’Isola Tavolara domina il litorale di Loiri-Porto San Paolo

Si susseguono l'una dopo l'altra le spiagge di Porto Taverna, Costa Dorata, Porto San Paolo e Costa Corallina, caratterizzate, specie nel tratto più meridionale, da una costa prevalentemente rocciosa, intervallata da calette di sabbia che si aprono ad arco fra gli scogli di granito. Un punto di osservazione privilegiato è quello di Punta Don Diego, immediatamente a sud di Porto San Paolo.


2. Olbia: Capo Ceraso e Monte Mandriolo.
Proseguendo verso nord lungo la statale 125, appena superato il villaggio di Porto San Paolo s'incontra l'insenatura di Porto Istana, dalla bella spiaggia di fine sabbia bianca, purtroppo deturpata da un gigantesco insediamento turistico. Da Porto Istana si imbocca lo sterrato che consente di compiere l'intero giro di Capo Ceraso, magnifico promontorio di roccia granitica dal colore rosato, in gran parte ricoperto da una fitta macchia mediterranea e da residui boschi di olivastri. La costa, prevalentemente rocciosa, si apre in vari punti in solitarie cale sabbiose, separate l'una dall'altra da lunghi tratti di scogli erosi dal vento. Una scalinata, edificata a scopi militari, che si stacca dallo sterrato consente di salire a piedi fino al Monte Mandriolo, il punto più elevato del promontorio (126 metri), dalla cui sommità si gode di una vista spettacolare sulla costa, sia verso sud, dove lo scenario è dominato dalla montagna di calcare delta Tavolara biancheggiante sull'azzurro del mare, sia verso nord sul Golfo di Olbia e sul Capo Figari che lo delimita all'opposta estremità. Il golfo si insinua profondamente nella costa orientale fino alla città di Olbia che sorge nel suo punto più interno e protetto, sorta di laguna dove si pratica un intenso allevamento di mitili.

3. Olbia: Foce del Padrogiano.
Ritornati da Porto Istana sulla 125, se ne percorrono pochi chilometri per poi svoltare a destra, all'altezza di una casa cantoniera,
nella carrareccia che conduce atta Foce del Padrogiano, zona umida di notevole interesse faunistico e botanico.

L’Estuario del Padrogiano forma un’importante zona umida nel tratto centro-meridionale del Golfo di Olbia


Il Fiume Padrogiano, pur non avendo un grande sviluppo in lunghezza, raccoglie le acque dell'area di Tetti e, attraverso l'affluente denominato Rio Castagna, anche quelle della zona di Loiri. Sfociando nella parte più interna del Golfo di Olbia, dà origine a una vasta zona umida frequentata da un'abbondante avifauna: beccaccini, fratini, corrieri, aironi. Presso le paludi e gli stagni vicini, che caratterizzano questo particolare tratto costiero, crescono rigogliosi la salicornia e il giunco, mentre è esclusiva della zona la specie vegetale Limoniastrum monopetalum.


4. Golfo Aranci: Cala Sassari.
A Olbia ci si immette nella provinciale 82 per Golfo Aranci che, da Pittulongu in poi, lambisce per lunghi tratti la serie di spiagge che si susseguono lungo la sponda settentrionale del Golfo di
Olbia e fra le quali la più bella è forse l'ampia insenatura di Cala Sassari, a circa dieci chilometri da Golfo Aranci, dalla sabbia fine e candida e dalle acque turchesi.

Golfo Aranci: l’insenatura di Cala Sassari







5. Golfo Aranci: Cala Moresca e Capo Figari.
Giunti a Golfo Aranci, se ne attraversa l'abitato da ovest a est, superando il porto e imboccando, subito dopo il passaggio a livello, la strada per Cala Moresca. Il paese, la strada e la spiaggia, distesi lungo la sponda settentrionale del Golfo di Olbia, sono dominati dalla possente mole di Capo Figari, il magnifico promontorio che con le sue candide falesie scoscese delimita il golfo a nord. Capo Figari costituisce un comprensorio di notevole valore paesaggistico e naturalistico: sulle sue rive piccole cale rocciose si aprono tra le imponenti pareti calcaree e presso le sue pendici crescono inaccessibili boschi di macchia mediterranea, che danno ospitalità a un nutrito branco di mufloni. Da Cala Moresca, suggestiva spiaggia incorniciata da una florida pineta ed affacciata sul mare proprio davanti alla caratteristica sagoma conica dell'Isolotto di Figarolo, si sale a piedi a Monte Ruiu, a 342 metri di altezza: di qui, dall'ex semaforo ormai abbandonato dove all'inizio del secolo ebbe luogo uno dei primi esperimenti radio di Guglielmo Marconi, la vista spazia senza limiti lungo tutta la frastagliata costa orientale, sia verso sud in direzione dell'Isola Tavolara, sia verso nord sulla vicina Costa Smeralda.


6. Golfo Aranci - Olbia: Spiaggia di Marinella
Da Golfo Aranci, dopo aver percorso a ritroso un tratto della strada per Olbia, si imbocca la provinciale per Rudalzu e Porto Rotondo, punteggiata di piazzole panoramiche, e si raggiunge in pochi chilometri il Golfo di Marinella, insenatura ben ridossata, dalle acque limpide e azzurre, orlata per quasi 800 metri dall'arco di una spiaggia di rena candida che è una delle più belle della costa orientale.

7. Olbia: Monte Cugnana.
Dalla Spiaggia di Marinalla si riprende la provinciale per Rudalzu e si prosegue fino all'innesto della statale 125, dove si svolterà a destra in direzione di Arzachena. Allo stazzo Casagliana, sulla destra della strada, circa tre chilometri dopo il bivio per Porto Cervo (che si lascerà a destra), si può lasciare l'auto e salire a piedi fino alla vetta del Monte Cugnana (circa un'ora di non facile ascesa). Dai 649 metri di questa punta, che svetta nell'interno ma a brevissima distanza dal mare, si contempla un panorama magnifico: a est, vicinissimo, è il litorale di Porto Rotondo in riva allo stretto fiordo di Cugnana, verso nord Porto Cervo, la Costa Smeralda e, al di là del Golfo di Arzachena,  l'Arcipelago della Maddalena e, nelle giornate più limpide, la Corsica. Verso l'interno la vista si distende sui verdi pascoli della Gallura, punteggiati di stazzi, e sulle fitte sugherete di Sant'Antonio e Calangianus.

8. Arzachena: Roccia del Fungo.
La statale 125 ci conduce fino ad Arzachena, un tempo semplice villaggio di pastori, cresciuto in questi ultimi decenni, sotto la poderosa spinta del turismo marino, fino ad assumere le dimensioni di una cittadina di oltre diecimila abitanti. Ai margini nord - orientali dell'abitato spunta quasi in mezzo alle case un grande masso di granito che gli elementi hanno lavorato e plasmato fino a fargli assumere il bizzarro aspetto di un enorme fungo, composto posto da un grosso e tono gambo sul quale è posata una larga cappella convessa e leggermente inclinata. La roccia, che svetta dalla cima di un colle chiamato proprio per questa ragione Monte Incappiddatu (cioè "col cappello"), fu utilizzata dall'uomo preistorico come riparo sottoroccia: il sito ha restituito materiali ascrivibili a varie epoche, dal Neolitico recente (3500 - 2700 a.C.) in poi, e nella zona circostante sono venuti alla luce i resti di un villaggio nuragico.

                                

 
Torna ai contenuti | Torna al menu